Raccontare i propri disagi e le proprie emozioni non è semplice per gli individui adulti, figuriamoci poi come può esserlo per dei bambini.
I bambini hanno diversi modi di comunicare e relazionarsi con l’altro sulla base della loro fascia di età, tra questi ci sono però delle modalità comuni che a livello psicologico e sociale si evolvono nel tempo trasformandosi, ma che non spariscono mai, modalità che conserviamo anche da adulti sotto altre forme e per scopi diversi.
Oggi riflettiamo sull’importanza di raccontare le fiabe e le favole ai vostri figli.
Favola e fiaba derivano dal verbo latino: fari = dire, raccontare.
I due termini sono spesso usati indistintamente sebbene abbiano alcuni caratteri diversi.
La Favola ha funzione moralistica in cui le vicende che si narrano tendono a sottolineare le punizioni a cui va incontro chi trasgredisce le regole sociali, morali e religiose.
La Fiaba, invece, tende a enfatizzare e a privilegiare l’affermazione del protagonista, e la sua autodeterminazione. Le favole e le fiabe per bambini offrono insegnamento, danno senso alle angosce e ai desideri coscienti o inconsci dei piccoli, aiutandoli ad esprimersi attraverso il pensiero narrativo, all’interno della quale, loro stessi identificano i problemi dei personaggi delle storie raccontate con i propri. Le fiabe fungono da specchio, per rivivere o vivere momenti belli o brutti della loro vita.
Oggi come in passato, il compito più importante per chi cresce o interagisce con un bambino è quello di aiutarlo a dare un significato alla vita.
Relazionarsi con i bambini attraverso un mondo fantastico consente agli adulti di entrare in contatto con i loro stati d’animo e di avvicinarsi al loro mondo interiore trasmettendogli fiducia, ascolto e sicurezza affettiva.
Le favole non dicono ai bambini che i draghi esistono.
Perché i bambini lo sanno già. Le favole dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti.
Gilbert Keith Chesterton
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