Avete notato nel vostro bambino momenti ripetuti di irritazione, agitazione, tristezza, impulsività, difficoltà scolastica, problemi di insonnia e/o alimentari e spesso di vedere questi sintomi proiettati sul loro corpo?
I mal di testa e i mal di pancia sono i sintomi di maggiore espressione di un possibile disagio infantile e se perdurano per un periodo uguale o superiore a 6 mesi possono diventare un “disturbo”. Questi malesseri, in associazione a cambiamenti ed eventi specifici, possono essere legati a fattori genetici, ambientali, socio-culturali, scolastici, vissuti di pericolo e separazioni.
I bambini hanno una grande capacità empatica ma molta difficoltà ad esprimere le proprie sensazioni attraverso il linguaggio verbale, soprattutto quando provano esperienze di paura e preoccupazione intensa che possono trasformarsi in ansia o angoscia.
Il corpo è per loro il contenitore affettivo espressivo preferenziale, una comunicazione diretta per far cogliere all’altro cosa accade nella loro psiche.
La capacità di rappresentazione e di riflessione degli stati emotivi è ancora in continua fase di evoluzione, periodo difficile da vivere e comprendere anche per gli adulti.
Osservate bene cosa accade intorno agli ambienti e alle relazioni in cui il vostro bambino è inserito: famiglia, scuola, mondo dello sport, amici.
Se ci sono cambiamenti nella vostra vita cercate di integrate il bambino gradualmente alla nuova realtà che andrete a vivere, anticipando e traducendo esperienze diverse per renderle accessibili emotivamente e concretamente alla sua piccola grande Mente.
Anticipare, accogliere, ascoltare e tradurre il disagio fisico in emozioni che si possono vivere e affrontare insieme aiuta il bambino a dare un significato sconosciuto a ciò che gli sta accadendo, lo fa sentire protetto e al sicuro.
Riconoscere il disagio significa dare attenzione ai bisogni dell’altro, aumenta la qualità del legame di vicinanza affettiva e rende possibile ciò che i bambini non riescono ad affrontare da soli. Potete farlo attraverso uno spazio condiviso, l’ausilio di favole, fiabe, giochi o utilizzando le sue risorse.
Se i sintomi descritti e i vissuti di ansia e angoscia persistono per più di 6 mesi potete rivolgervi ad un professionista qualificato e competente dell’area medica e/o psicologica come un Neuropsichiatra infantile, uno Psicologo Psicoterapeuta dell’età evolutiva o infantile.
Aiutiamo i bambini a sentirsi liberi di poter volare come Farfalle!
Vorresti avere delle informazioni su alcune patologie infantili? Scrivilo nei commenti!
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